02/04/2025
È ora di investire in beni rifugio?
(è una delle domande più frequenti in questi giorni).
Da qualche giorno il prezzo dell’oro ha superato i $3.000 per oncia segnando un nuovo record storico.
Ma mentre il “metallo giallo” ha il fascino e la reputazione di essere “il bene rifugio” nei momenti di incertezza o di crisi, le sue performance storiche suggeriscono una realtà un po’ più complessa e meritano qualche ragionamento.
Secondo il professor Campbell Harvey, della Duke University infatti, il recente aumento dei prezzi è dovuto alla “domanda di beni rifugio” degli investitori e alla de-dollarizzazione, osservando che la Cina ha aumentato le sue riserve ufficiali di oro del 15% da novembre 2022, probabilmente con l’obiettivo di rafforzare la fiducia nello yuan cinese.
Quindi il prezzo aumenta perché tutti lo vogliono comprare.
Esattamente come qualsiasi altro asset che si può scambiare sui mercati, come le azioni e le obbligazioni.
E il verbo COMPRARE presuppone, SEMPRE, che dall’altra parte ci sia il verbo VENDERE.
Cioè, se c’è chi compra l’oro, automaticamente c’è chi lo vende. Esattamente nello stesso momento.
E allora, quelli che lo vendono, forse non hanno sentito parlare della crisi e non sono alla ricerca di “beni rifugio”?
Una semplice analisi (vedi grafico in foto) spiega il prezzo dell’oro negli ultimi 50 anni a partire dal gennaio 1975.
La crisi immobiliare e dei mutui subprime, il fallimento della banca Leheman Brothers in America e la più grande recessione della storia recente del 2008/2009, con grandi difficoltà per l’economia che si sono protratte fino al 2011 hanno scatenato, come sempre nelle fasi di incertezza e di crisi, la ricerca del miglior “bene rifugio”.
Ed è stato proprio nell’autunno del 2011 che l’oro ha infatti raggiunto il suo massimo storico, (prima di quello attuale) al prezzo record di 1830 dollari l’oncia.
Poi, come sempre, la crisi è finita (tutte le crisi finiscono) ed è iniziato un lunghissimo periodo di espansione economica, diminuendo da parte degli investitori la voglia di “beni rifugio”.
E di conseguenza, come sempre nella storia, sono iniziate le vendite e il prezzo dell’oro ha incominciato a scendere fino al minimo intorno a 1060 dollari l’oncia (– 42% dal massimo precedente) nel 2015.
A 1060 in un momento storico con poche incertezze e crisi all’orizzonte, nessuno vuole più il bene rifugio.
Non serve più.
Ma non proprio nessuno.
Anche in questo caso, il verbo VENDERE presuppone SEMPRE il verbo COMPRARE.
Nulla si può vendere, se non è comprato.
Oggi il prezzo dell’oro si è di nuovo impennato (certo, siamo in una fase di grandissima incertezza) e di nuovo tutti sono alla ricerca del “bene rifugio”.
Che costa oltre 3000 dollari l’oncia.
Non è che forse il bene rifugio bisognerebbe comprarlo quando la crisi non c’è in attesa del prossimo periodo di incertezza per rivenderlo ai tutti che lo vorranno?