17/10/2025
Leggo su FOCUS RISPARMIO del 17 ottobre 2025
“L’IA non è ancora una bolla, ma l’euforia cresce”
Howard Marks il cofondatore di Oaktree Capital respinge i paragoni con la stagione delle Dot-com: “Valutazioni alte, non folli”. Ma invita comunque alla prudenza. E avverte: “Il rischio è che l’entusiasmo evolva in mania collettiva”
“La corsa all’intelligenza artificiale non è una bolla”
Proprio nei giorni in cui il dibattito sulla solidità del mercato degli algoritmi è entrato nel vivo, con l’intervento del Fondo Monetario Internazionale ad alimentare nuovi dubbi, una voce autorevole si è aggiunta al coro di chi pensa serva disinnescare l’ansia generalizzata: Howard Marks. In un’intervista alla Cnbc il cofondatore di Oaktree Capital, autore dei celebri memo sui cicli di mercato e sulla psicologia degli investitori, ha infatti detto che le valutazioni del settore sono alte ma non esagerate, avvertendo comunque sui rischi sottesi al fenomeno: in particolare, che l’entusiasmo del momento possa cedere il passo alla “mania collettiva”.
“L’ingrediente principale di una bolla finanziaria è quella forma di frenesia temporanea sotto la cui spinta si è portati a credere che non esista un prezzo troppo alto, ma oggi non rilevo questo tipo di comportamento”.
Nonostante gli investitori abbiano riversato capitali senza precedenti nei titoli legati all’IA e spinto così i multipli dei produttori di chip verso nuovi record, l’uomo d’affari è dunque convinto che il rischio di scivolare nell’irrazionalità sia ancora lontano.
Marks non è stato l’unico gigante della finanza a prendere posizione sul tema. Prima di lui sono appunto intervenuti Warren Buffett e Ray Dalio, che però hanno mostrato opinioni diametralmente opposte rispetto alla sua.
A inizio anno Ray Dalio il fondatore di Bridgewater Associates ha espresso timori sulla possibilità che questo rally possa finire come quello dei primi anni Duemila, sostenendo che invece le valutazioni sono effettivamente troppo alte.
“Sebbene l’IA sia una tecnologia destinata a cambiare il mondo”
ha ammonito dal palco del Word Economic Forum di Davos,
“alcuni operatori stanno confondendo il suo potenziale rivoluzionario con la certezza di ritorni sugli investimenti”.
Warren Buffett, Il numero uno di Berkshire Hathaway ha invece fatto scalpore con il suo indice, che misura il rapporto tra la capitalizzazione di Wall Street e il Pil americano: la metrica ha infatti raggiunto il record del 200%, superando di molto il valore toccato in corrispondenza della bolla Dot-Com e segnalando l’enorme scollamento dei mercati finanziari USA dall’economia reale.
Penso che non dobbiamo credere a nessun guru, ma che dobbiamo capire, e investire consapevolmente.
Valutando bene il nostro personale orizzonte temporale, e l’impatto che potrebbe avere sul nostro umore, e sul nostro comportamento, un ribasso anche importante del mercato.
Per questo è indispensabile investire con un metodo costruito sulla disciplina del comportamento.
Come sempre.